La HYUNDAI KONA

è una crossover compatta che ha debuttato a fine 2017. Con due motori turbo a iniezione diretta di benzina: il 1.0 da 120 CV e il 1.6 da 177 . Adesso arrivano le diesel , spinte dal recente 1.6 disponibile con due potenze: 116 CV , abbinata al cambio manuale e alla trazione anteriore.  136 CV, con trasmissione robotizzata a doppia frizione e anche 4×4. A vederle, le diesel sono identiche alle versioni a benzina: non le differenzia neppure una targhetta. E quindi restano delle auto ideali per chi rifugge dalla banalità e vuole distinguersi.

La Hyundai Kona è infatti grintosa, con ampi inserti paracolpi in plastica grigia, il taglio sfuggente del lunotto, i piccoli finestrini e le luci anteriori e posteriori su due livelli. Anche la gamma dei colori soddisfa chi ama le auto “vivaci”: fra le dieci tinte, non mancano il rosso, l’arancione, un verde acido e un azzurro intenso; il tutto, in abbinamento anche  al tetto nero o grigio scuro.

 

 

UN PO’ DI COLORE:

Meno personale, ma sempre moderno, l’abitacolo della Hyundai Kona Style soddisfa innanzitutto per lo spazio (molto buono per quattro e accettabile per cinque), per la comodità dei sedili (quelli anteriori sono riscaldabili e hanno la regolazione in altezza, e  quello del guidatore anche del supporto lombare) e per la cura nelle finiture: gli elementi in plastica rigide abbondano, ma sono realizzati, assemblati e accostati con attenzione. A dare un tocco di vivacità provvedono i profili  rossi, arancione o verde acido nella plancia (in colore abbinato sono le cinture di sicurezza) che si possono avere al posto di quelli simil-alluminio.

 

 

IL MULTIMEDIALE:

La Hyundai Kona punta sulla facilità d’uso. Infatti i comandi che servono più spesso sono nella consolle, a rapida portata di mano, e ben visibili. Anche il sistema multimediale è semplice da utilizzare , oltre che ricco. Quello della Style include il navigatore, la radio Dab, le funzioni Android Auto e Apple CarPlay. Per replicare le schermate del proprio smartphone nel display dell’auto, la ricarica senza fili dei cellulari e un hi-fi con otto canali. Le mappe del Gps non hanno una grafica troppo curata, ma è un dettaglio; buona, invece, la reattività del sistema.

Il cruscotto è semplice, classico e ben leggibile . Da notare la presenza di serie ,di un accessorio raffinato come l’head-up display: le principali informazioni vengono proiettate su una lastra trasparente posta sopra la plancia, proprio davanti agli occhi di chi guida, che così non deve distrarsi per controllare gli strumenti. Al bagagliaio si accede senza problemi (la soglia di carico è a 69 cm dal terreno e a filo del pianale), e la capienza è abbastanza buona .Non presente, a differenza di alcune rivali, il divano scorrevole.

 

 

GUIDABILITA’:

La Hyundai Kona 1.6 CRDi. “Fatto il piede” all’innesto della frizione, non molto ben definito, si nota immediatamente che il quattro cilindri è un motore riuscito. Vibrazioni quasi inesistenti, rumorosità ridotta e spinta fluida e abbastanza energica da 1500 a quasi 5000 giri. Se non possiamo esprimerci sui 183 orari dichiarati, di certo i 10,7 secondi promessi per lo “0-100” sono un tempo credibile. Il cambio a sei marce fa la sua parte. Nella guida tranquilla le marce entrano senza alcuno sforzo, e la corsa della leva è contenuta. Gli innesti di terza e quarta ci sono parsi un po’ troppo vicini, rispettivamente, a quelli di quinta e sesta, ma è anche questione di abitudine.

L’ultimo rapporto consente al motore di stare a 2400 giri quando si viaggia 130 orari, un regime non elevato, e probabilmente anche per questo i consumi, a una prima analisi approssimata, ci sembrano buoni: a fine test il computer di bordo indicava circa 17 chilometri con un litro, e senza certo viaggiare al rallentatore. Del resto, la Kona invita ad alzare il ritmo: lo sterzo, leggerissimo in manovra, è pronto e richiede un pizzico in più di sforzo in velocità, donando molta confidenza a chi guida; in curva, l’aderenza è elevata e il rollio ridotto.

 

 

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